3 modi per comunicare con empatia sui social
Uscendo dalla pandemia, ciò di cui abbiamo tutti bisogno è ritrovare il contatto umano, a lungo messo in secondo piano. Se da un lato le persone continueranno a utilizzare il digitale, di cui hanno testato vantaggi quali velocità e prezzo, dall’altro ora hanno anche bisogno di ristabilire connessioni umane. Lo sperimentate probabilmente ogni giorno al banco: le persone, mentre stanno cercando di trovare un nuovo equilibrio, hanno bisogno di sentirsi ascoltate e capite.
Se in farmacia esiste un rapporto diretto fra farmacista e cliente, stabilire una comunicazione empatica online può sembrare più complesso. Ma non è impossibile. Seguite 3 semplici strade:
1. Mettici la faccia (e perché no, anche un sorriso)
Tra le immagini che attraggono maggiormente l’attenzione ci sono i volti. Nel cervello infatti esistono aree dedicate proprio al riconoscimento dei volti, derivanti dalla necessità dei bambini di individuare la mamma.

È un bisogno ancestrale quindi quello che ci spinge a soffermarci sulle foto dei nostri amici postate sui social. Ecco perché, per comunicare in modo empatico e coltivare una relazione con i clienti della farmacia anche online, è importante di tanto in tanto pubblicare un contenuto (foto o video) in cui siano riconoscibili i farmacisti che ogni giorno si interfacciano con le persone al banco. Il senso di familiarità aiuterà a ristabilire quelle connessioni umane che tutti noi cerchiamo.
2. Ripercorri le tue radici
Un’idea in analogia con la pubblicazione dei farmacisti di oggi, è dare spazio ai titolari e collaboratori che hanno fatto la storia della propria farmacia. Vecchie foto, cimeli di famiglia, episodi importanti che hanno segnato delle svolte nella farmacia, sono contenuti che creano una connessione più complice fra il cliente e la farmacia che frequenta.
Allo stesso modo, se come farmacia vi impegnate in iniziative in favore del territorio in cui operate (es. campagne socio-sanitarie, associazionismo…), raccontatele sui social network: contribuiranno a coltivare una relazione con i cittadini.

3. Parla di bisogni, non di prodotti
Stiamo sperimentando un periodo di saturazione da messaggi pubblicitari: che passino per i mezzi tradizionali oppure online, il senso di sovraesposizione ci fa percepire la pubblicità come eccessiva e invadente. Spendiamo sempre più tempo online e, più prendiamo confidenza con il mondo digitale, più impariamo a riconoscere le tecniche pubblicitarie e a filtrare i contenuti non interessanti, anche sui social network.
Utilizzate i canali social della farmacia come lo specchio del consiglio che dareste al cliente. Evitate di trasformare i social in una bacheca di sconti, pubblicità e prodotti: piuttosto date più spazio ai bisogni, magari stagionali. Raccontare i diversi modi in cui si manifestano le allergie, ad esempio, può essere più efficace che pubblicare un’immagine di un antistaminico.
La chiave per essere empatici: parlare di bisogni, non di prodotti!
